parte I
La lingua italiana ha due generi: maschile e femminile invece il tedesco, oltre a questi, dispone del neutro, quindi ne ha tre generi. L’inglese allora anche ne ha tre per le persone, invece solo uno, il neutro, per gli oggetti. Come mai? Va beh – e così si potrebbe dire, ma se guardiamo il contesto diventa interessante perché ci rivela qualcosa delle idee ispiratori delle lingue, dei relativi parlanti e della loro mentalità.
Per esempio in italiano gli oggetti con l’articolo assumono, in un certo qual senso, un sesso come gli esseri umani, per esempio “il” tavolo e “la” sedia. Si dicono così perché la desinenza “o” di solito indica genere maschile mentre quella “a” indica femminile. Per la desinenza dell “e” abbiamo già problemi perché sono distribuiti quasi ugualmente su entrambi i generi: il ponte – la fonte. Per le persone non ci sono problemi perché il padre invece della madre sappiamo tutti dall’esperienza che è un uomo ed ella una donna.
Ma perché il tavolo oppure il ponte è maschile e la sedia e la fonte invece sono femminile, che caratteristiche hanno? E’ per caso, ma c’è una qualsiasi cosa che esiste per caso? Di solito c’è un’idea oppure un sentimento dietro il fenomeno ma come possiamo arrivarci o almeno avvicinarci a questi?
Se guardiamo alla lingua inglese vediamo che questa, razionale come si mostra la nazione, assegna a tutti gli oggetti il genere neutro e così da una parte li contraddistinghe dalle persone ed dall’altra parte evita di fare ragionamenti ulteriori. Una volta il neutro viene assegnato ai bambini e bimbi, children piccoli e immaturi che non sono ancora riconoscibili come boys and girls.
Questo per il tedesco vale ancora oggi “e si esprime “das Kind”, il bambino è neutro. In questa logica anche il diminutivo è neutro, per esempio “das Brötchen” = il panino, “das Täfelchen” = la tavoletta e la famosa ragazzina = “das Mädchen”. Il suffisso -chen indica sempre il genere neutro. Ci sono altri esempi di questo tipo di triarticolazione se guardiamo agli animali della fattoria tradizionalmente vicini all’uomo. L’allevamento dei bovini (das Rind) per esempio contraddistingue il bue (der Stier, Bulle) dalla vacca (die Kuh) e dal vitello (das Kalb), quindi prosegue grammaticalmente con i tre generi. Lo stesso principio vale per tanti altri animali. anche in modo formalizzato dove mancano nomi propri, per esempio “der Elefantenbulle, die Elefantenkuh, das Elefantenkalb”.
In questo modo è più comprensibile l’idea dei generi in un’articolazione che porta un’immagine più complesso comunque autentico della natura e dell’uomo.